Grotta di Carburangeli e Grotta dei Puntali

La Grotta di Carburangeli riveste notevole interesse dal punto vista speleologico e paleontologico. Al suo interno sono stati rinvenuti numerosi reperti di mammalofaune quaternarie oggi conservati al Museo Geologico “G.G. Gemmellaro” di Palermo. Al suo interno inoltre è stata segnalata la presenza di una colonia di chirotteri appartenenti alla specie protetta del Vespertilione maggiore (Myotis myotis).

A differenza degli altri complessi ipogei presenti nel territorio di Carini, come ad esempio la Grotta dei Puntali, Carburangeli è quella che si trova a quota più bassa e che si imposta per gran parte della propria estensione entro i depositi calcarenitici e i conglomerati di origine fluvio-marina di età pleistocenica. L’interesse speleologico di questa grotta è notevole: il processo di percolazione dell’acqua attraverso le fessure della roccia calcarea ha generato nel corso di milioni di anni tutta la varietà di concrezioni tipiche delle cavità carsiche dei climi temperato-caldi riuscendo a creare, nei rami più profondi della grotta, un ambiente suggestivo dal punto di vista geo-naturalistico.

Nel corso delle diverse campagne di scavo, in particolare quella condotta da Gaetano Giorgio Gemmellaro nel 1865, sono stati portati alla luce numerosi resti fossili di faune a mammiferi del Quaternario (elefante, iena, orso, ecc.). Questi animali giunsero in Sicilia dalla penisola italiana attraverso dei passaggi naturali che si formarono in seguito all’abbassamento del livello marino durante i cicli glaciali del Pleistocene. Quando questi ponti continentali si interruppero per effetto dell’innalzamento eustatico dovuto allo scioglimento delle calotte glaciali, le faune rimaste isolate andarono incontro a dei processi di adattamento che comportarono la riduzione di taglia per quanto concerne le specie di grosse dimensioni (come gli elefanti) e l’aumento della taglia per quanto concerne quelle normalmente piccole (come ghiri e tartarughe).

Gli scavi nel deposito di Carburangeli hanno portato anche alla scoperta di numerose industrie litiche di età sia paleolitica che neolitica a testimonianza del fatto che, sin da epoche remote, la grotta fu utilizzata dall’uomo come riparo.

Nelle vicinanze di Carburangeli si trova la Grotta dei Puntali, anch’essa geosito di notevole importanza per la ricerca scientifica e naturalistica. La cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, di circa 110 m di lunghezza e 15 m di larghezza, è impostata su due livelli differenti collegati da pozzi non molto profondi. A circa 30 m dall’ingresso la cavità presenta un deposito di colore bruno giallastro, contenente frammenti di zanne di elefante. Tale deposito rappresenta quanto resta dell’originario orizzonte ossifero frutto degli scavi, rimasti inediti, effettuati da Gemmellaro fra il 1868 ed il 1870, che restituirono numerosissimi reperti fossili delle antiche faune a mammiferi che popolarono la Sicilia durante il Pleistocene. L’associazione faunistica tipica ritrovata presso la Grotta dei Puntali è dominata dall’elefante nano di taglia media (Palaeoloxodon mnaidriensis), dall’ippopotamo (Hippopotamus pentlandi), dalla iena (Crocuta crocuta spelaea) e da diversi altri artiodattili, tra cui il bisonte, l’uro e il cinghiale.

Description

In the area of Carini (Palermo Province) there are several cave complexes such as the well-known "Grotta di Carburangeli" and "Grotta dei Puntali", places of great speleological but, above all, paleontological interest. In both caves several excavations were conducted in 1865 by Gaetano Giorgio Gemmellaro, who brought to light many fossils of ancient mammal faunas that populated Sicily during the Pleistocene.

The typical faunal association found in the two caves is dominated by middle-size dwarf elephants (Palaeoloxodon mnaidriensis), hippopotamus (Hippopotamus pentlandi), hyena (Crocuta crocuta spelaea) and several other artiodactyls including bison, aurochs and wild boar. Excavations in Carburangeli deposit have also led to the discovery of numerous Paleolithic to Neolithic lithic industries. Proof of the fact that, since ancient times, the cave was used by man as shelter.

Finestra di approfondimento: le faune siciliane del Quaternario

Le faune a mammiferi siciliane derivano da diverse ondate dispersive provenienti dalle aree continentali o da vicine zone insularizzate.

Ad eccezione della fauna di Monte Pellegrino, ad oggi la più antica e con una storia di popolamento molto complessa, i popolamenti a mammiferi della Sicilia sono derivati almeno da altre tre ondate dispersive. L’associazione faunistica derivata dalla prima dispersione è caratterizzata da un esiguo numero di specie che si sono fortemente endemizzate in seguito ad una fase di protratto isolamento. La seconda ondata ha prodotto un’associazione di taxa più eterogenea comprendente carnivori, cervidi e grandi bovidi che si sono poco modificati dando luogo a forme di taglia poco ridotta. La terza ondata, probabilmente caratterizzata da più fasi, si è verificata in corrispondenza di episodi di abbassamento eustatico del livello del mare, relativi all’ultimo ciclo glaciale, e ha portato alla dispersione sull’isola di un ridotto numero di taxa che, rispetto alle analoghe forme continentali, non sono andati incontro a rilevanti modificazioni morfologiche.

Sulla base dei dati raccolti nell’ultimo ventennio è stato possibile affinare ulteriormente lo schema biocronologico del Quaternario siciliano arrivando a riconoscere l’esistenza di cinque fasi di popolamento indicate con il termine di “Complessi Faunistici”: Complesso di Monte Pellegrino, Complesso ad Elephas falconeri, Complesso ad Elephas mnaidriensis, Complesso di San Teodoro - Pianetti e Complesso di Castello.


Indicazioni

Ubicazione: Carini (PA)
Coordinate: 38.187400, 13.280900 (Carburangeli); 38.137400, 13.053000 (Puntali)
Tipo di interesse scientifico principale: Paleontologico
Grado di interesse scientifico: Nazionale
Categoria Geosito: Puntuale
Stato dei Geositi: Istituiti

Per saperne di più

Ente gestore: Legambiente. Riserva Naturale Integrale “Grotta dei Carburangeli”
Via Umberto I, 64 - 90044 Carini (PA)
Tel.: 0918669797.

Ente gestore: Gruppi di Ricerca Ecologica. Riserva Naturale Integrale “Grotta dei Puntali”
Via del Sole snc - 90044 Carini (PA)
Tel.: 3287045011.

  • 1. Ingresso principale della Grotta di Carburangeli

  • 2. Primo salone della Grotta di Carburangeli

  • 3. Ingresso secondario alla Grotta di Carburangeli

  • 4. Fondo del primo salone della Grotta di Carburangeli

  • 5. Ramo dei laghetti della Grotta di Carburangeli

  • 6. Piccola pietraia nei pressi del fondo del primo salone della Grotta di Carburangeli

  • 7. Primo salone della Grotta di Carburangeli

  • 8. Primo salone della Grotta di Carburangeli

  • 9. Particolare del fondo del primo salone

  • 10. Particolare delle concrezioni al ramo dei laghetti